La Cooperativa Sociale “Il Sorriso” nasce ad Avellino nel 1997 per iniziativa di un gruppo di giovani laureati in Scienze Infermieristica e Fisioterapia decisi ad affermarsi subito nel mondo del lavoro ed in maniera autonoma. Insieme agli operatori abbiamo effettuato un “viaggio” nel mondo della disabilità.
La riabilitazione è il complesso di pratiche attuate al fine di consentire al paziente di recuperare la capacità di produrre comportamenti e di ricreare il legame con l’ambiente che lo circonda.
Ci spiega ‐ Francesco Merola fisioterapista del distretto di Montoro per la Cooperativa il Sorriso ‐ al paziente, nei limiti in cui le sue condizioni psico‐fisiche lo consentono, si vuole tentare di restituire la capacità di tornare soggetto attivo nel suo ambito familiare, nel suo ruolo lavorativo, nella scuola.
Si parla di Kinesiterapia attiva e passiva, Riabilitazione neuromotoria, Riabilitazione tramite l’ausilio della musicoterapia, Terapia di sostegno neuropsico.
somatica, Riabilitazione con l’ausilio della clown‐terapia, Riabilitazione respiratoria, Rieducazione propriocettiva Esercizi posturali e Terapia occupazionale.
L’approccio terapeutico è una delle fasi più delicate del lavoro riabilitativo. Gli fa eco ‐ Gianfranco Fermo anch’egli fisioterapista del distretto di Montoro per la Cooperativa il Sorriso ‐ spesso s’incontra un paziente con uno stato d’animo non proprio predisposto ad accogliermi.
Il primo passo è l’ascolto, cioè si entra in casa con un atteggiamento il più sereno e disponibile possibile e si cerca di percepire la sensibilità, le sensazioni dei familiari e del paziente, al quale si desidera comunicare questo messaggio: “Siamo con te e non ti lasciamo,
ti vogliamo aiutare e siamo qui per combattere al tuo fianco!”.
Questo aiuta a creare tra l’operatore e il paziente un rapporto particolare. D.V. Soffre di grave insufficienza venosa associata ad una forma depressiva ansiosa. E’ stata l’enigma della mia vita professionale. Inizialmente non lasciava trasparire niente ed era chiusa in se stessa. Avevo avuto raccomandazione già prima di conoscerla, di essere fermo e chiaro nelle cose da dire, per non incorrere in frasi che potessero scatenare reazioni irrazionali.
L’approccio però è stato dei più belli e la paziente ha assorbito nel tempo una carica di buon umore che si manifesta adesso al sol vedermi. Inutile dire che la terapia fu ed è ancora oggi piena di spunti preziosi e allegre battute. Si scherza su tanti episodi, si ride dell’impaccio che spesso m’invento, ad ogni parola negativa, rispondo con una rima positiva tipo: “Francesco oggi sono nera!”, allora le canto “Sei diventata nera nera, nera come il carbon!”, (immaginate la reazione). “Oggi non è giornata!” risponde, ed io le canto “Che sarà che sarà che sarà della mia vita chi lo sa?” “Ma con te è possibile che non si può stare nervosi?” mi dice, e io controbatto “O’sang s’fa amaro, rir ch’a t’pass, tant add’a passà a nuttat!” (Il sangue si fa amaro se sei nervosa, ridi allora che ti passa, tanto deve passare la notte). E’ proprio vero, con questa paziente non sto fermo neanche un po’; m’ispira e tra un esercizio ed un altro, lavoriamo, cantiamo e ci concediamo sempre in un’ allegra risata.
La professionalità quindi si accompagna spesso al vissuto dove la malattia è solo un qualcosa che esiste che c’è ma viene affrontata con il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore. Amore e conforto sono le parole chiave di tutto il percorso riabilitativo. Non a caso il ricorso alla clown‐terapia, diventa parte integrante di tutto il percorso. E’ una forma di terapia nella quale l’operatore applica il trattamento erapeutico con sorrisi, risate, musica, canto e battute varie. Sono ben quattordici anni che la Cooperativa il Sorriso svolge la sua ttività ed il presidente Alberico Iannaccone ci confida ‐ vorremmo riuscire a trasformare il nostro programma assistenziale in un’ pera
migliore per sostenere i pazienti che soffrono e i loro familiari, con possibilità di ausili di nuova generazione, per migliorare la qualità ella vita.
Tutto questo perché… il Sorriso attraverso noi sia sempre presente in loro.